giovedì 29 agosto 2013

L'Osteria di Monteverde. Ci teniamo alla vostra linea.

Oh... Qui, prima di tutto, devo fare un ringraziamento speciale allo chef per non avermi fatto ultimamente aumentare di peso. Oh grande cuoco, il mio giro vita ti ama! Ma la mia panza decisamente no. E' da diverso tempo ormai che vizio le mie voglie gastronomiche con i piatti di questo piccolissimo ma grazioso locale, e devo comunque ammettere che, a parte le porzioni che da un po' di tempo so' fatte con il contagocce, è sempre un piacere.
L'arredo è quello di una volta, della classica osteria romana: semplice, di legno, caciarone e dall'atmosfera calda e accogliente. C'è chi potrebbe storcere la bocca per la troppa confusione e la troppa vicinanza dei tavoli, ma per le mie orecchie è 'na gioia. Diventano delle super parabole che captano i discorsi dei vicini, e magari si inizia a interagire, a commentare, a consigliare un po'. Insomma, a me la portinaia di casa mi fa un baffo.
Io qui ci mangio sempre bene, è tutto veramente buono, dalla carne al pesce, passando per i primi tipici romani a quelli dagli abbinamenti più azzardati, e chiudendo con i dolci. Il problema vero sono le porzioni che ti fanno increspare i capelli.
Soprattutto quelle degli antipasti e dei dessert.


Esempio: una volta ho preso come antipasto dei fiori di zucca ripieni di ricotta adagiati su un letto di verdure croccanti... bene, i fiori erano 3 micro bocconcini con qualche cubetto di verdura sparsa qua e là nel gigante e vuoto piatto fondo. C'è da dire però che erano gustosi, cremosi, mi si scioglievano in bocca. Fossero stati di più o più grandi avrei intonato l'aida.
Il dolce poi era ridicolo, una palletta misera di sorbetto alla fragola (avete presente le odiose pallette che ora ti mettono sul cono gelato? Ecco, proprio di quella grandezza), buonissima eh, solo che mi credevo fosse un assaggio... un po' come fanno con il vino che te ne versano due gocce per sapere se sa di tappo.
...ok...è morbido al gusto...si sentono le note fresche dell'estate...e una buona dolcezza data dalla fragola... buono. Ora portami il sorbetto.
E invece quel minuscolo bon-bon era il dolce fatto e finito.
Sinceramente non capisco perché un piatto buono debba essere servito in micro porzioni. Non ti dico che mi devi impiattare con il badile, però nemmeno con le pinzette. Ma basta! Ditelo che siete dei dietologi mascherati da chef che così evito di andare dalla mia.
Mentre i primi, oltre ad essere delle belle porzioni sono anche buoni, non ci si può sbagliare. Oltre ai classici intramontabili romani, si possono trovare di volta in volta nuove proposte sempre stuzzicanti. Non c'è un primo che posso consigliare, a parte i romaneschi che c'azzeccano sempre, il consiglio che posso dare è quello di non aver paura e sperimentare.
Quindi io qui ci mangio veramente bene, me piace, e il servizio è veloce e simpatico.
Se ritornassero alle porzioni di una volta sarebbe perfetto.
Consigliatissimo! Eddaje!

Colonna sonora: Tanto pe' cantà

Annatece:
L'Osteria di Monteverde 
Via Pietro Cartoni, 163
06/53273887


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